di Carlo Benedetti

MOSCA. Il Baltico sempre più a destra. Anzi: sempre più filonazista. In Lettonia erano stati i reduci delle "Ss" a marciare per le strade di Riga con l'appoggio del nuovo governo. Ora è la volta dell'Estonia che annuncia la costruzione di alcuni monumenti in onore delle "Ss" e anticipa l'idea di organizzare un raduno internazionale di tutti gli ex delle "Ss". E non c'è solo questo. Perché anche l'Estonia segue la stessa strada: il governo di Tallin - cogliendo l'occasione di questo processo generale di revisione storica e di riabilitazione dei maggiori criminali di guerra - concede le più alte onorificenze statali a coloro che, durante la seconda guerra mondiale, si unirono nella "Ventesima divisione delle SS" per lottare, a fianco dei nazisti, contro l'Armata Sovietica. E mentre si sviluppa questa ondata di fascismo si arriva anche a decretare come "giornata di lutto nazionale" la ricorrenza della liberazione del Baltico. A Tallin, intanto, giungono delegazioni di nazisti dal Belgio e dall'Olanda. E da Mosca parte la protesta del ministero degli Esteri con una precisa sollecitazione nei confronti dell'Unione Europea: Estonia e Lettonia - dicono i diplomatici russi - sono paesi che fanno parte dell'Ue. E' giunto il momento di prendere misure serie ed immediate. Ma la Lettonia (dove alla metà degli anni '80 i fermenti nazionalisti e anticomunisti portarono alla proclamazione dell'indipendenza del 1990) risponde con una incredibile azione contro la popolazione locale di lingua russa.
Viene proibita la registrazione ufficiale di nomi russi nei documenti. Si sollecitano i cambi di nomi. E una signora intervistata dalla tv di Mosca in un servizio da Riga dice: "Sono russa, abito qui dal tempo della guerra. Mi chiamo Julia. Ma ora dovrò cambiare nome se vorrò avere i miei diritti. Il nome equivalente sarà Giuliege...". Tutto questo avviene perchè c'è un forte incentivo al cambiamento in favore della lingua lettone. Non solo, ma attualmente, per ottenere la cittadinanza, è necessario superare un esame di lingua e cultura lettone. E non è un problema secondario se si pensa che, dopo l'indipendenza, quasi un quarto della popolazione non ha la cittadinanza (22,8%). Si tratta soprattutto di russofoni a cui non è stato riconosciuto questo diritto, benché residenti da molto tempo o addirittura nati nel paese baltico.

Si annunciano, in segno di protesta, nuove e forti manifestazioni da parte della minoranza russa che vive in Lettonia e che, comunque, si sente partecipe della vita di questa nazione. Ma la situazione peggiora di giorno in giorno. C'è in gestazione, ad esempio, anche una riforma scolastica finalizzata a diminuire fortemente l'uso della lingua russa nelle scuole, nel quadro di un progetto di derussificazione ormai già avanzato. Intanto - riferendosi ai russi - si continua a parlare di "persone di lingua russa", di "gente che parla russo", o di "sradicati". Termini usati in modo spregiativo senza che ci si interroghi sulla realtà socio-politica. Si pone solo l'accento sull'opposizione tra lettoni e russi lasciando nell'ombra i problemi di integrazione interni. Ecco perchè in tutta l'area del Baltico si registra sempre più un processo di umiliazione e di ostracismo nei confronti della minoranza russa. Ed è il meccanismo più triviale per arginare l'assimilazione.

Ed à ovvio che Mosca segua con sempre maggiore allarme questo spettro che si aggira per l'Europa dopo la caduta dell'Unione Sovietica: sono 25 milioni, infatti, i russi che vivono in stati ormai sovrani. Stanno perdendo, a poco a poco, quei diritti che avevano nei tempi dell'Urss quando il paese era uno stato unitario. Ora "questi" russi sono considerati cittadini di secondo grado. E il Baltico si trova ad essere il campione di una xenofobia elevata a politica statale. Non si scorgono all'orizzonte visioni liberali nel campo dei rapporti sociali.

Pin It

Altrenotizie.org - testata giornalistica registrata presso il Tribunale civile di Roma. Autorizzazione n.476 del 13/12/2006.
Direttore responsabile: Fabrizio Casari - f.casari@altrenotizie.org
Web Master Alessandro Iacuelli
Progetto e realizzazione testata Sergio Carravetta - chef@lagrille.net
Tutti gli articoli sono sotto licenza Creative Commons, pertanto posso essere riportati a condizione di citare l'autore e la fonte.
Privacy Policy | Cookie Policy